La Valle del Freddo

Una eccezionale e delicata presenza di flora d'alta montagna a quota collinare. Ammirazione e rispetto sono gli atteggiamenti che ispira questo biotopo posto al piede del Monte Na.

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Il territorio

Il sistema delle aree protette della Lombardia annovera tra le sue 57 Riserve Naturali il biotopo della Valle del Freddo che è l’unico nel suo genere per la tipologia dei fenomeni presenti. La sua importanza e singolarità è quella di conservare, in una superficie di soli 70 ha e a 350 m sul livello del mare, numerose specie vegetali d’alta montagna. La cornice fisica che lo racchiude è costituita da rocce grigie e stratificate del Calcare di Zorzino di età triassica la cui formazione marina risale a 190 milioni di anni or sono. Le falde detritiche del monte Na fanno parte della riserva e rivestono particolare importanza perché al loro interno si genera la corrente di aria fredda che consente durante l’estate alle specie microterme della Riserva di perpetuare la loro presenza.

La storia: dalla scoperta del biotopo all’istituzione della Riserva

Nel 1939 un botanico dilettante, il signor Guido Isnenghi, comunicò al direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Bergamo, di aver scoperto "un’interessanteisola floristica " situata poco sopra il lago di Gaiano, in Val Cavallina. Venuto a conoscenza della scoperta, il botanico Luigi Fenaroli visitò più volte la località e, nel 1962, in occasione del VIII° Convegno del Gruppo Italiano di Biogeografia, presentò uno studio sistematico sulla flora della Valle del Freddo dal titolo: "Una stazione di piante microtermiche in Val Cavallina (Prealpi bergamasche)". Nonostante l’importanza riconosciuta dal luogo fu solo nel 1976 che la Giunta Regionale della Lombardia ordinò l'immediata cessazione dei lavori di cava che minacciavano l’esistenza del biotopo. Nel 1983 venne finalmente istituita la Riserva Naturale della Valle del Freddo che è ora anche compresa tra i Siti di Interesse Comunitario (SIC) Natura 2000.

La flora della Valle del Freddo

Nella Valle del Freddo sono state sinora rinvenute 315 specie vegetali tra le quali due decine circa sono caratteristiche della fascia montana, subalpina e alpina riuscendo a sopravvivere perché insediate presso le bocche di alitazione di aria fredda. Ecco il loro elenco: l’iberidella alpina, la coclearia delle rupi, l’arabella stellata, il camedrio alpino, lacandidapinguicola alpina e la sassifraga di Host che costituisce il popolamento più abbondante e facilmente riconoscibile dell’intera zona microtermica. A maggiore distanza, accanto a specie del detrito come la silene sassifraga, la valeriana trifogliata, l’asplenio verde e la stella alpina, troviamo la sesleria e la carice del Monte Baldo. Dove il microclima assume temperature progressivamente meno fredde, crescono altresì l’eufrasia di Salisburgo, l’ormino dei Pirenei, ilcerastio sudalpino, ilsalice stipolato e ilrododendro peloso; specie di prateria umida - quali la parnassia e il falso asfodelo - sfruttano invece la condensazione sul suolo freddo dell’umidità atmosferica.

Oltre alla flora d’alta montagna, di notevole interesse sono anche le specie delle praterie aride, dei macereti e dei boschi ossia dei tipi di vegetazione che fanno da cornice alla flora microtermica: i detriti di falda ad esempio ospitano alcuni endemiti come l’euforbia insubrica e la festuca dei ghiaioni; le praterie accolgono numerose entità macrotermiche sia mediterranee sia steppiche, mentre sugli affioramenti rupicoli merita attenzione l’erba regina, simile ad una margherita gialla.

Nota

La visita della Riserva della Valle del Freddo costituisce un’esperienza naturalistica di notevole interesse. Il percorso va effettuato con la dovuta calma disponendo del tempo necessario per leggere il contenuto dei pannelli che si incontrano lungo il sentiero e per visitare inoltre il Centro Visitatori. Naturalmente, la stagione consigliata è la primavera in quanto si possono osservare la maggior parte delle fioriture, comprese le preziosità botaniche della Riserva. Per visitare il “cuore” della Valle del Freddo, nei mesi da maggio a luglio, è obbligatorio essere accompagnati. Sul resto del territorio protetto invece la mobilità è libera, purché ciò avvenga lungo i sentieri segnati e nell’osservanza delle normali norme di comportamento rispettoso dell’ambiente. Solamente nei periodi di visita della Riserva (da maggio a luglio) si può parcheggiare all’interno della stessa.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento
15 dicembre 2023